giovedì 6 novembre 2014

Marseille, ma belle

"Pensavo di conoscere il mare, invece avevo sempre vissuto in una boccia di vetro"


Prima di partire ti avvisano che sarà difficile, ti dicono che sarà diverso. Già sai che ci saranno alti e bassi, che lo shock culturale è inevitabile. Che fare amicizia non è sempre facile, che imparare la lingua è semi impossibile. Ti dicono che quando tornerai sarà tutto diverso, che vedrai le cose con uno sguardo nuovo.

Per quattro anni ho continuato a camminare per la mia bella Napoli, cercando di accettarne i difetti e di apprezzarne le cose belle. Mi guardavo intorno cercavo di conoscere persone, sperando che un giorno quel senso di appartenenza sarebbe tornato. Non voglio essere ingiusta, adoro Napoli. Ho incontrato persone stupende in questa città, e lei stessa mi ha fatto da madre. Mi ha accolta tra le sue gialle mura di tufo, mi ha coccolata, abbracciata e avvolta nel suo vento salmastro. Mi ha nutrita della sua pizza, della sua mozzarella e dei suoi frutti di mare dal gusto unico. Eppure... eppure ancora non mi sentivo a casa.


Per quanto viaggiassi, per quanto vivessi continuavo a non riuscirci. Ero lì, ma non era il mio posto. Finchè tutto non è cambiato. Tutto è cambiato quando sono arrivata a Marseille.  Come ho messo piede fuori dalla macchina del mio covoiturage mi sono sentita in armonia col mondo. A Marseille mi sono sentita a casa.


Sono tornata per un poco a Napoli, ed è qui che ho capito che sono a casa a Marseille, che sono a casa a Napoli, che sono a casa a Hoorn, che sono a casa a Bournemouth, che sono a casa nel mondo.


Adoro questo mondo, e detesto il modo in cui le persone trattano il mondo. Tutto ciò che sto imparando e che imparerò in questi anni di "formazione" mi serve e mi servirà per renderlo migliore! Marseille in questo momento ha ancora tanto da offrirmi , da insegnarmi, ed io sono qui. Pronta. Pronta a ricevere, ad ascoltare, ad imparare.


Peace!

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